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BLOGVS | April 25, 2024

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4 Comments

Gualtiero McMarchesi

Emanuele Bonati

Questo post avrebbe anche potuto chiamarsi “La strana coppia”, volendo – o in un sacco di altri modi, anche cattivi. Ma McMarchesi mi piace di più – e non ho tempo di pensare qualcosa di meglio, devo andare, assaggiarlo…

Un bel record: mi sono tenuto la curiosità fino a ieri sera, poi sono passato davanti a un McDonald’s e… l’ho preso.

E ovviamente mi è piaciuto – ma io sono decisamente pop, volendo, oltre che raffinato, e postmoderno, e preantico, ecoconsapevole e tsunamico, e un sacco di altre cose.

“Assapora la creazione del maestro” recita la confezione del Vivace: “Un velo di maionese alla senape, spinaci spadellati, cipolla dolce e carne bovina. Tutto arricchito da un croccante strato di bacon e racchiuso in caldo pane ai semi di girasole. Musica per il tuo palato”.

(Le patatine e la Coca-Cola sono lì per caso, per dare verticalità all’immagine).

Che dire? Perché no, innanzitutto: sicuramente ci sono di mezzo soldi, e pubblicità, e visibilità – ma è del tutto sbagliato insinuare l’idea che anche un hamburger possa essere cucina, avere ingredienti diversi dal solito, e che dietro le patatine (davanti, nel mio caso) ci può essere qualcosa di più? Non posso dire di amare particolarmente l’azienda McDonald’s, ma il fatto che cerchi di dare un’immagine diversa di se stessa non mi sembra male. E spero che la carne sia proprio tutta italiana, e le melanzane, e il panettone e tutto il resto.

E soprattutto non mi sembra male il Vivace: il pane è un po’ così, forse, la carne l’avrei cotta un poco di meno, ma l’insieme era buono, si sentivano sapori, consistenze…

E ancora meglio Minuetto, il tiramisu: morbido, dolce, con il pezzetto di panettone affogato nella crema (nel senso che ce n’era tanta…), canditi… La foto qui sotto è orrenda (come l’altra sopra, del resto) – come se l’avessi mangiato in uno scantinato per non farmi vedere – ma prima o poi mi doterò di mezzi adeguati…

Insomma – tornerò ad assaggiarli con macchine fotografiche degne… E poi arriverà Adagio, da assaggiare anch’esso, mi sembra verso la fine di ottobre…

Polemiche sulla rete, invece, da Massimo Bernardi su Dissapore (con lunghissimi commenti, ovviamente, polemici a loro volta) in poi. Non ho molto da dire: sia gli aromenti (pochi) pro, che quelli contro, hanno a loro volta dei pro e dei contro; va bene tutto, ci sta tutto, la mia idea di critica è poco di più di “mipiacenonmipiace” – e mi piace – e mi limito ad accettare, e provare, quello che mi si para davanti.

Emanuele Bonati

Comments

  1. Ahahah, mi hai fatto ridere con la storia dello scantinato 🙂 Anch’io non l’ho trovato malissimo ma c’era davvero troppa senape, un errore del ragazzo in cucina forse…il dolce lo voglio senza canditi!

  2. Nel mio la senape era ok… e il prossimo andiamo a mangiarlo assieme, così ti mangio i canditi dal Minuetto…

  3. La senape è il quid che rende Vivace un buon panino, il migliore forse di quelli sfornati sotto l’insegna McItaly (il primo, sotto l’egida di Luca Zaia, era immangiabile). Mi aspettavo in effetti un pessimo prodotto, e invece sono stato soddisfatto, peccato il panino fosse di dimensioni modeste (per 4,70 euro si mangia molto di più). Attendo ora l’Adagio, ho delle riserve sulla mousse di melanzane…
    Promosso anche Minuetto, nonostante la fattura industriale della crema (azienda dolciaria di creme da banco frigo), ma anche in questo caso è interessante l’accostamento degli ingredienti e, pur non gradendo di mio i canditi, nel complesso li ho trovati azzeccati.
    Poi, certo, tutte le menate dei puristi gastronomici sono inevitabili, ma oltre a vedere questa iniziativa come puro marketing McDonald’s (e lo è, gli inservienti della catena avevano per la prima volta gli abiti di un vero chef), è interessante vedere come uno chef riesca a realizzare un panino con ingredienti insoliti per un fast-food, centrando anche l’alchimia che si deve creare (e non sempre ci si riesce).

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