Prendi un panettone Loison e un maiale…
Tutto parte dalla mia scoperta – un po’ tardiva – del panettone – cioè, meglio, non del solito panettone, ma di un “Insolito panettone”: quello di Loison. Già un paio d’anni fa ero rimasto colpito da una proposta di Anna Maria Pellegrino, uno sformato di panettone – e fin qui tutto bene – al chinotto – beh… – con baccalà e radicchio tardivo – questa poi… Niente: sono immediatamente corso alla ricerca del panettone al Chinotto Loison, che ho divorato (senza baccalà: iniziamo a esplorare le materie prime, no?).
Insomma: da lì è partita una mail per la richiesta di autorizzazione all’inserimento del blog di Loison – “Insolito panettone” appunto – su CibVs, ed ecco che il signor Loison in persona mi risponde dandomi il consenso e inviandomi un kit degustazione.
Ho degustato – e i suoi prodotti sono buoni buonissimi ottimi. Non parlo solo dei panettoni, ormai universalmente riconosciuti come “cose buone dal Veneto”: parlo anche della piccola pasticceria secca, i biscotti: favette al cacao, canestrelli, frollini, caffettini, fior di mais, risini, limone, pera ecc. (26 articoli confezioni diverse, in pacchetti o monodose). Bere un caffè ed accompagnarlo con una di queste delizie è davvero un’impresa (nel senso che una non ti basta, ce ne vogliono almeno due o tre, sei, undici…) – indubitabilmente meglio della spesso orribile caramellina che viene proposta con la tazzina, un vago surrogato di caffeina che spesso mi rovina il gusto del caffè…
Ho aperto, incuriosito, anche il panettone al prosecco. No canditi, solo uvetta.
Come sempre, è accompagnato da libretto esplicativo che contiene anche alcune ricette, e da una simpatica scheda di degustazione da compilare e spedire in azienda: analisi visiva, gustativa, tattile, olfattiva hanno superato il test alla grande. La sintesi emozionale è di punteggio elevato.
E allora provo anch’io a inventarmi una ricettina…. vediamo…
La porca e il panettone
Vai dal tuo macellaio, fatti dare un tòcco di maiale tipo pancetta dicendogli che vuoi farne una piccola porchetta. Lo porti a casa (il pezzo di carne, non il macellaio) e lo spolveri di pepe, sale, rosmarino e le spezie che ti piacciono, nella parte in cui c’è la carne. Lo arrotoli, possibilmente con le spezie dentro e la cotenna fuori, e lo leghi.
Pentola, olio, aglio a rosolare, poi aggiungi il tuo meraviglioso cilindro di carne. Crocca la cotenna su tutti i lati per un po’, sfumando con un vinello bianco genuino, e dopo cuoci sul serio coprendo a metà la “porca” con del brodo. Lascia cuocere per circa 2 orette a fuoco medio dandole un’occhiata e rigirandola spesso. Frustala con il rosmarino e il brodino per ingentilirla.
Quando ti sembra cotta, la togli e la metti in forno ad asciugare un po’. Nel frattempo tagli delle fette di panettone al prosecco Loison, le fai andare sulla piastra in modo da dorarle bene.
Quando tutto è pronto, porchetta compresa, si impiatta: fetta di panettone, porchetta fumante, fettina di provolone piccante sopra così si ammorbidisce, e infine un po’ di chutney di mele e albicocche, fatto e regalatomi dall’amica Vittoria (sì, quella di Gelato Giusto: gelataia, cioccolataia, ma anche pasticcera cuoca… per la ricetta chiedete a lei).
Ci abbini un calice di bollicine di prosecco di Valdobbiadene ed ecco che il gioco è fatto. E se il “gioco” è piaciuto anche a mio padre quasi 80enne, a livello culinario un ultraconservatore, significa che è proprio buono…
cVs
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